La transizione ecologica rappresenta un tema di grande attualità, per le imprese come per i comuni cittadini. Si tratta di un percorso orientato verso un futuro all’insegna della sostenibilità, il cui traguardo principale è rappresentato dal raggiungimento della neutralità climatica: l’equilibrio tra le emissioni originate dall’uomo e il loro assorbimento.

In questo contesto, la CER comunità energetica rinnovabile si rivela una delle soluzioni più valide e interessanti. Ma cos’è nello specifico? Parliamo di associazioni costituite da aziende, enti pubblici locali, realtà commerciali o privati cittadini che decidono di avvalersi di infrastrutture idonee a una produzione di energia green, ovvero ottenuta attraverso fonti rinnovabili.

Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili

Alla base delle Comunità Energetiche Rinnovabili, note anche come CER o REC, c’è un modello fondato sull’autoconsumo e la condivisione, a fronte della creazione di un sistema locale che permette di fruire delle risorse per la produzione di energia sostenibile.

La conseguenza principale di un simile concezione è una minore dipendenza dal sistema elettrico nazionale, che si trova così meno gravato e costretto a fare affidamento su fonti non rinnovabili, cosa che, purtroppo, avviene in maniera importante.

Secondo il Rapporto MASE inerente la condizione energetica nazionale nel 2022, l’Italia dipende per il 79,7% da fonti di approvvigionamento estere; il 37,6% è costituito da gas naturale, mentre il 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi.

Numeri importanti, che però devono far riflettere. Essendo il Belpaese il luogo di elezione del sole e del vento, la possibilità di avvalersi di fonti rinnovabili, più sostenibili e accessibili, risulta un’opportunità da cogliere assolutamente.

Le CER rappresentano la soluzione ideale, essendo un sistema versatile e in quanto tale facilmente adattabile. Lo sa bene F.lli Franchini, azienda fondata a Rimini nel 1959, oggi leader nazionale nel settore degli impianti tecnologici e delle energie rinnovabili, partner tecnico ideale per le imprese che desiderano avviare un percorso di transizione energetica e realizzare una comunità energetica.

La tecnologia d’elezione per le Comunità Energetiche Rinnovabili è indubbiamente quella che prevede l’utilizzo dei pannelli solari, il cui funzionamento prende forma dal cosiddetto fenomeno fotovoltaico.

I requisiti delle Comunità Energetiche Rinnovabili

I pannelli solari di ultima generazione presentano standard eccellenti e in grado di garantire un approvvigionamento a misura della singola comunità, grazie a performance ottimali e a una versatilità impareggiabile. 

Non sono l’unica opzione valida quando si tratta di creare una REC. Tra gli altri sistemi interessanti che possono essere integrati e valutati ci sono eolico, biomasse e idroelettrico, altrettanto sostenibili, performanti e oggetto degli incentivi statali.

La definizione della fonte energetica rinnovabile e del tipo di impianto su cui fare affidamento è il primo requisito da rispettare all’interno delle REC: va fatta di pari passo all’individuazione del luogo più idoneo per l’installazione dell’impianto, il quale deve essere situato in prossimità delle persone che utilizzeranno l’energia prodotta. 

La condivisione dell’energia è necessario che avvenga attraverso l’impiego della rete energetica presente. Non per forza l’impianto deve essere di proprietà della comunità: può anche metterlo a disposizione un soggetto terzo, come uno dei membri che ne fanno parte.

Perché optare per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Le comunità energetiche permettono di ottenere diversi benefici, a livello ambientale, sociale ed economico. Sono quindi un modello che risulta efficace a 360°, garantendo vantaggi importanti per le realtà e i cittadini su scala prima di tutto locale. Vediamo gli elementi a favore considerati maggiormente degni di nota:

  • Sostenibilità ambientale. Ciò deriva dalla scelta di avvalersi di fonti rinnovabili, che non si esauriscono e risultano meno inquinanti rispetto ai combustibili fossili e alle fonti non rinnovabili in generale. Il risultato è una minore produzione di gas serra e un contenimento delle situazioni legate al cambiamento climatico.
  • Risparmio economico. La realizzazione delle infrastrutture necessarie al funzionamento e al conseguimento delle CER presenta un minore impatto finanziario grazie alla possibilità di accedere agli incentivi messi a disposizione dallo Stato, riducendo in maniera considerevole i costi energetici.
  • Inclusività. La dimensione comunitaria favorisce la condivisione sociale e l’inclusività, incentivando modelli dove sussiste una consapevolezza sulle tematiche ambientali, grazie alla collaborazione tra cittadini e imprese.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono uno dei modelli più validi e interessanti nell’ottica dello sviluppo delle smart home e delle smart city. La loro diffusione si rivela un valore aggiunto per istituzioni, aziende e cittadini, nella costruzione di un futuro migliore. Più pulito.